I Paesi Bassi hanno annunciato una nuova stretta alle esportazioni di tecnologie per la produzione di microchip per motivi di "sicurezza internazionale e nazionale". Le misure riguarderanno "tecnologie molto specifiche nel ciclo di produzione dei semiconduttori", ha fatto sapere la ministra olandese del Commercio estero, Liesje Schreinemacher, in una lettera al Parlamento nazionale, evidenziando che la decisione è stata presa considerando "gli sviluppi tecnologici e il contesto geopolitico".
La stretta, frutto di un accordo che L'Aia ha stretto con gli Stati Uniti e il Giappone a gennaio per limitare le vendite alla Cina, ricalca il blocco all'export di semiconduttori imposto da Washington lo scorso autunno. In base alle nuove regole, il colosso dei chip olandese Asml dovrà richiedere licenze specifiche per poter esportare la tecnologia più avanzata, inclusa la litografia profonda (Duv), che potrebbe essere impiegata per i chip utilizzati nella costruzione di armi. La società con sede a Veldhoven, la più grande azienda tech in Europa con una capitalizzazione di mercato di 238 miliardi di euro, ha riferito di non aspettarsi "un effetto materiale sulle prospettive finanziarie per il 2023" o per quelle "a lungo termine".
Una scelta a cui la Cina si è opposta "con forza". "Speriamo che la parte olandese aderisca a una posizione obiettiva ed equa, agisca per salvaguardare i propri interessi e non segua l'abuso di misure di controllo dell'export da parte di alcuni Paesi", ha commentato la portavoce del ministero degli Esteri Mao Ning, senza fare nomi specifici, ma aggiungendo che Pechino ha presentato rimostranze alla parte olandese.
Ma intanto, proprio su richiesta del governo olandese, sulla scena europea "ci saranno discussioni" tra Bruxelles e i governi nazionali per vedere se estendere in modo più ampio" nell'Ue il controllo delle esportazioni verso la Cina della tecnologia avanzata per la produzione di microchip, ha fatto sapere il vicepresidente della Commissione europea, Valdis Dombrovskis, riferendo che L'Aja ha proceduto con la notifica della sua stretta all'export verso Pechino. Si tratta di una "decisione nazionale, ma c'è la possibilità di portarla a livello Ue e le autorità olandesi hanno indicato che sarebbe nel loro interesse", ha evidenziato.
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