I ministri dell’energia si incontreranno martedì 28 marzo per approvare la loro versione del pacchetto per la decarbonizzazione del settore gas. Due i nodi da sciogliere, la richiesta francese di conteggiare l’idrogeno prodotto con l’elettricità da nucleare come rinnovabile e la necessità di allineare la disposizione che regola la fissazione dei prezzi dell’energia al dettaglio in situazione di emergenza con un’analoga misura presente nella proposta di riforma del mercato elettrico, su cui però la discussione non è ancora cominciata.
Il 29 marzo alle 16 è previso invece l’ultimo incontro negoziale dei rappresentati delle tre istituzioni europee per definire la nuova Direttiva rinnovabili. A legare le sorti delle rinnovabili a quello del gas "low carbon" è ancor il nucleare. La Francia e altri otto Paesi vogliono che nella direttiva si equipari l'energia dell'atomo alle rinnovabili, la Germania insieme ad altri sei si oppongono. Una soluzione potrebbe passare da un compromesso nell'altro regolamento, quello sulla decarbonizzazione del settore gas. Il gruppo guidato dalla Germania ha proposto proprio questa opzione.
Nella riunione del 28 i ministri dovrebbero approvare anche il rinnovo del regolamento sulla riduzione della domanda del gas. Sulla questione resta solo da trovare una visione comune sul periodo. La Commissione vorrebbe prolungare la misura a un anno (aprile 2023-marzo 2024), gli Stati vorrebbero mantenere il periodo previsto dalle norme attuali, cioè l'autunno-inverno (agosto 2023-marzo 2024).
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