La commissione Industria dell’Europarlamento ha respinto il tentativo di affossare l’atto delegato sull’addizionalità dell’idrogeno, spianando la strada alla sua adozione nelle prossime settimane. La mozione di rigetto dell’atto delegato sulla Metodologia dell'Unione con norme dettagliate per la produzione di carburanti per autotrazione liquidi e gassosi rinnovabili di origine non biologica, era stata firmata da Markus Pieper (Ppe, Germania), relatore per la nuova direttiva rinnovabili, per sgombrare il campo dagli equivoci sull’idrogeno prodotto da nucleare, con la Francia e altri otto Paesi che si sono battuti per la sua equiparazione a energia rinnovabile. Un approccio che l'atto delegato avalla di fatto, anche se in parte, mentre Parigi e alleati hanno tentato di applicarlo in tutti i testi legislativi attinenti alla produzione di idrogeno.
Nei giorni precedenti al voto industria di settore e Ong avevano preso posizione a sostegno del testo adottato dalla Commissione, con una lettera aperta sottolineando che “stabilisce per legge, anche se con lunghi periodi di transizione, i principi cruciali di addizionalità, corrispondenza temporale e correlazione geografica che garantiranno che la produzione di idrogeno non sia dannosa per il clima”. “L'Europa – si concludeva la lettera – ha un'opportunità irripetibile per stabilire standard climatici ambiziosi per il resto del mondo e non dovrebbe sprecarla”.
Con l'esito del voto in commissione Industria, “è probabile che l'atto venga adottato all'inizio dell'estate dopo la fine del periodo di esame in seno al Parlamento e al Consiglio un voto in plenaria potrebbe ancora porre il veto, ma con i numeri attuali, sembra altamente improbabile”, commenta Marta Lovisolo della Fondazione Bellona.
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