Un alto funzionario dell'autorità di regolamentazione delle tlc della Germania ha criticato la proposta degli operatori Ue di convincere le Big Tech a pagare una quota per gli investimenti di rete, da alcuni mesi al vaglio di Bruxelles.
Il 23 marzo scorso, Meta ha pubblicato un post sul suo blog sostenendo che l'idea che vi sia un sovraccarico delle reti è "una sciocchezza", in risposta alla campagna di lobbying degli operatori delle tlc Ue. E ora anche la Bundesnetzagentur solleva alcune perplessità sui piani della Commissione europea: mentre paesi come Francia, Italia e Spagna sostengono la proposta , la Germania fa parte di un gruppo di Paesi scettici sul piano, insieme ai Paesi Bassi e all'Austria. Stando al funzionario, la 'fair share' da parte delle Big Tech potrebbe trasformarsi in un boomerang, portando a prezzi più alti per i cittadini europei e alla violazione della neutralità della rete, senza garantire maggiori investimenti effettivi nelle reti di telecomunicazioni del Continente. Dichiarazioni che si affiancano alle parole del segretario di Stato tedesco per il digitale, Stefan Schnorr, secondo il quale si tratterebbe di un "prelievo obbligatorio" che non è giustificato da alcun fallimento di mercato.
Il dibattito si preannuncia caldo, la consultazione pubblica Ue sarà aperta fino al 19 maggio.
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