La proposta di riforma del mercato elettrico Ue guarda ai mercati locali e a consumatori “flessibili” per garantire un approvvigionamento stabile e sempre meno dipendente dai combustibili fossili. Lo ha messo in evidenza la commissaria all’Energia Kadri Simson aprendo i lavori dello Smart Energy Summit 2023. L’evento biennale di Smart Energy Europe a Bruxelles ha visto avvicendarsi oltre 30 relatori, tra rappresentanti di fondi di investimento e venture capital, ricercatori, attori istituzionali, aziende produttrici e operatori della distribuzione di energia, associazioni dei consumatori.
Una delle questioni che la riforma vuole affrontare, ha sottolineato Simson, è “la mancanza di flessibilità non fossile”. “Accelerare la diffusione dell'elettricità rinnovabile, data la sua variabilità, significa che dovremo aumentare in modo significativo la flessibilità del sistema elettrico”, ha spiegato Simson ricordando che negli Stati Ue “si prevede che le esigenze quotidiane di flessibilità aumenteranno in media del 133% tra il 2021 e il 2030” e “del 250%” dal 2030 al 2050.
La proposta di riforma del mercato elettrico “dà strumenti agli Stati per stabilire obiettivi di flessibilità non fossile”, e ai gestori dei sistemi di trasmissione meccanismi per la riduzione dei picchi di potenza e “incentivi per la flessibilità”. “L’Electricity Market Design è un nuovo quadro abilitante per consumatori flessibili e innovazione locale”, ha ricordato Simson. Un ruolo centrale spetterà a un consumatore capace di partecipare alla flessibilità del nuovo sistema, grazie a strumenti di misurazione più granulari rispetto agli smart meters. “Gli operatori di sistema – ha detto Simson – dovrebbero utilizzare i dati provenienti da dispositivi di misurazione dedicati, in particolare laddove i contatori intelligenti non sono implementati o forniscono solo funzioni di base”. E “i consumatori potrebbero trarre grandi vantaggi dal diritto di disporre di più contatori”.
“A causa della crisi energetica e di iniziative come quella sui pannelli fotovoltaici sui tetti, stiamo assistendo a una grande spinta per modelli prosumer”, racconta il direttore di Smat Energy Europe Michael Villa. “Ma questa opportunità – prosegue – non va vista solo in termini di aumento della generazione di elettricità, altrimenti si rischia la congestione della rete". Invece la dimensione locale va considerata come partecipante a 360 gradi al mercato, come "generazione, consumo e stoccaggio", prosegue Villa, raggiungendo un equilibrio tra le tre componenti e "contribuendo a mercati più grandi, anche all’ingrosso" e alla creazione "di un mercato di aggregatori". Ma per partecipare attivamente i consumatori “hanno bisogno di segnali, come contratti con prezzi dinamici, e di poter misurare la perfomance energetica in modo più preciso rispetto a quanto fanno gli smart meter”.
Molti di questi sviluppi erano stati intuiti dal Pacchetto energia pulita del 2019. I ritardi nell'attuazione di quel pacchetto di misure “preoccupano" la commissaria Simson. Il recepimento del pacchetto, ha affermato, ”non dovrebbe essere ritardato a causa dell'attuale crisi, ma accelerato” perché “si rafforza a vicenda con la proposta di riforma”.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA