Un'Agenzia Ue per l'Energia come punto di partenza di un dibattito informato sull’energia in Europa, in vista di una trasformazione epocale di produzione e consumo. E’ la proposta del think tank Bruegel.
Il problema che l'Agenzia dovrebbe risolvere, sottolineano gli esperti guidati da Simone Tagliapietra e Georg Zachmann in un articolo pubblicato anche su Nature, non è la quantità di dati messa a disposizione da ricercatori, autorità pubbliche e aziende private, ma la mancanza di una “infrastruttura” che assicuri la loro qualità e accessibilità.
La responsabilità di questa “infrastruttura della conoscenza” dovrebbe essere affidata a un ente pubblico il più possibile indipendente perché “la questione di quali dati vengono raccolti e come vengono elaborati e presentati è già politica”. In secondo luogo, questa infrastruttura dovrebbe essere aperta, cioè “dare a tutti l'opportunità di suggerire miglioramenti”.
I ricercatori del Bruegel pensano al modello dell'Agenzia europea dell'ambiente, che ha come missione principale fornire conoscenze e dati per sostenere gli obiettivi ambientali e climatici dell'Europa. “Una nuova Agenzia europea dell'energia potrebbe svolgere questo compito”, scrivono Tagliapietra e gli altri ricercatori del Bruegel.
In alternativa, propongono, questo compito potrebbe essere svolto con la creazione di una struttura dedicata all'interno di Eurostat. “In un modo o nell'altro, un tale organismo è urgentemente necessario per informare e guidare la transizione dell'Europa verso l'azzeramento delle emissioni in modo trasparente, coerente e autorevole”, concludono gli studiosi.
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