“Il Green Deal ha bisogno di una correzione” perché “alcune dimensioni sociali, come ad esempio il nesso cibo-prezzo-salute, sono trascurate”. Lo ha detto il ricercatore austriaco Willi Haas presentando un policy brief realizzato dalla Fondazione dei socialisti e progressisti europei (Feps) e dalla Fondazione Friedrich Ebert.
Il documento indaga il legame tra politiche del clima e politiche sanitarie, alla luce delle iniziative del Green Deal. La constatazione è che, nonostante gli sforzi compiuti, in concreto queste politiche siano ancora isolate, mentre cresce la consapevolezza che i rischi futuri richiedono un forte legame tra i settori. “L'Ue sta gradualmente raccogliendo la sfida di ridurre sostanzialmente le proprie emissioni di gas serra – si legge nel policy brief – ma ha lasciato passare sotto silenzio la complessa interconnessione di clima, salute e disuguaglianza”.
La tendenza generale del Green Deal, sottolineano gli autori, è stata celare i conflitti legati alla transizione. Invece, suggeriscono, le “sfide concrete vanno nominate senza nascondere i conflitti sottostanti”. Secondo la Feps, si dovrebbe inoltre garantire “un coinvolgimento e una collaborazione equilibrati di funzionari provenienti da un'ampia gamma di settori politici della Commissione, accademici di diversi settori e parti interessate di diversa estrazione” e “stabilire un adeguato ciclo politico per consentire la definizione dell'agenda basata su prove, la formulazione delle politiche e l'attuazione e la valutazione delle decisioni”.
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