Bollette dell’elettricità a prezzi agevolati per le industrie ad alta intensità di energia in Germania e, forse, anche in Europa. E’ l’idea che il governo di Berlino su iniziativa del vice-cancelliere Robert Habeck. Habeck si spinge fino a immaginare un programma temporaneo a livello Ue per finanziare un “prezzo ponte” a vantaggio di tutta l’industria pesante europea.
Secondo il piano presentato dal ministero dell’Economia di Berlino, per evitare la delocalizzazione dell’industria l'80% del suo fabbisogno di elettricità dovrebbe avere un prezzo agevolato di 6 centesimi per chilowattora (kWh), fino al 2030. Un’opzione simile potrebbe essere messa a disposizione di tutti gli Stati Ue, prevede il piano, con una soluzione tipo SURE, lo schema di debito comune grazie al quale i Paesi più in difficoltà hanno pagato gli ammortizzatori sociali durante la pandemia.
"Non abbiamo abbastanza informazioni dai piani del governo tedesco per valutarlo", frena la vicepresidente della Commissione europea Margrethe Vestager, titolare del portafogli alla concorrenza. Secondo le regole Ue “non è facile sovvenzionare l'energia per le grandi aziende”, ha aggiunto, ricordando che comunque la Commissione sta lavorando a un Fondo per la sovranità che dovrebbe fornire una rete di protezione alle industrie alle prese con la decarbonizzazione.
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