I costi pubblici della decarbonizzazione della sola industria dell’acciaio si limiterebbero a circa 12 miliardi di euro l’anno per tutta l’Ue con contratti di tipo Carbon Contracts for Difference (CCfDs) e altre misure per incentivare la nascita di mercati “guida” sostenibili, per esempio con il sistema degli appalti o con quote di approvvigionamento di acciaio verde. Sono le conclusioni di uno studio del Centres for European Policy Network (Cep).
CCfDs e “green lead markets”, sostengono gli esperti del Cep, possono essere un modo per disaccoppiare rapidamente l'economia europea ad alta intensità energetica dalle risorse fossili senza sacrificare la sua competitività, perché attutirebbero le incertezze sui ricavi causate dalla regolamentazione e premierebbero l’impegno delle imprese nella decarbonizzazione.
Applicando queste soluzioni a livello nazionale alla transizione dell’industria siderurgica europea comporterebbe una spesa pubblica media di circa 10-12 miliardi di euro per tutti gli Stati dell'UE. "Si tratta di una cifra in fondo piuttosto ridotta rispetto ai costi totali della transizione energetica", riassume André Wolf, economista del Cep che ha curato lo studio.
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