Sull’agenda del Green Deal “stanno emergendo significative linee di frattura nel Consiglio Ue”. Sono le conclusioni di una analisi del think tank EU Matrix.
“I dati sulle votazioni – si legge nell’analisi – mostrano che un numero crescente di decisioni del Consiglio viene adottato a maggioranza qualificata (vale a dire senza l'approvazione di alcuni governi). In effetti, circa la metà delle decisioni del Consiglio nel 2023 sono state controverse (19 decisioni su 37), il che rappresenta un aumento significativo rispetto agli anni precedenti”.
La tendenza si nota con maggiore evidenza, anche perché si sta affermando dopo un periodo in cui le decisioni consensuali sono aumentate, a causa di Brexit, Covid-19 e guerra in Ucraina. Un consenso che “sta iniziando a vacillare poiché l'azione legislativa avviata nel 2019 si trova di fronte a un clima politico sempre più ostile, soprattutto per quanto riguarda le misure di decarbonizzazione” sostiene EU Matrix, che indica in Belgio, Bulgaria e Polonia i più aperti oppositori delle iniziative del Green Deal. Varsavia, in particolare, nel 2023 non ha sostenuto circa il 34% delle decisioni legislative.
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