No alla proroga delle misure straordinarie per ridurre la domanda di elettricità e redistribuire i ricavi in eccesso per la produzione di energia da rinnovabili, nucleare e lignite. E’ l’orientamento che emerge dalle conclusioni preliminari della Commissione europea nel suo rapporto sulle misure di emergenza adottate dal Consiglio Ue nell’ottobre 2022, in piena crisi dei prezzi.
Circa il taglio della domanda, osserva la Commissione “sebbene gli Stati membri riferiscano che nel complesso stanno rispettando l'obiettivo vincolante di ridurre il consumo di elettricità del 5% nelle ore di punta, sembrerebbe che la riduzione del consumo lordo mensile di elettricità del 10% abbia presentato delle difficoltà, ma ciò non ha ostacolato la riduzione dei prezzi”. “Sulla base delle informazioni disponibili – si legge nel documento – la Commissione non ravvisa attualmente la necessità di prorogare le misure di riduzione della domanda previste dal regolamento del Consiglio”.
Anche i risultati dell’analisi sull’effetto del tetto per la redistribuzione dei profitti in eccesso “scoraggiano un prolungamento del regime”, sottolinea Bruxelles secondo cui nell’attuale situazione di mercato “i vantaggi del limite alle entrate inframarginali non compensano l'impatto sulla certezza degli investitori e i rischi per il funzionamento del mercato e la transizione”. Questa considerazione avrà il peso politico più importante, visto che nel dibattito sulla riforma dell’assetto del mercato dell’elettricità l’Europarlamento parte invece dalla volontà di istituzionalizzare il sistema.
Per quegli Stati che hanno utilizzato, altra misura approvata lo scorso ottobre, l'autorizzazione Ue di fissare prezzi al dettaglio, la Commissione ricorda che nella proposta sull'assetto del mercato dell'energia elettrica ci sono “disposizioni equivalenti” per “intervenire in via eccezionale e temporanea nei mercati al dettaglio fissando un prezzo al di sotto dei costi sia per le famiglie che per le Pmi durante eventuali future situazioni di crisi”. Quindi, anche in questo caso, invita a non prolungare le misure.
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