L’Europarlamento “sta lavorando per migliorare la proposta del regolamento imballaggi della Commissione". Così la vicepresidente dell’Eurocamera Pina Picierno ha aperto i lavori di "Packaging fit for purpose", evento organizzato dalla Rappresentanza Permanente dell’Italia in Ue in collaborazione con le delegazioni italiane di tutti i Gruppi politici dell’Eurocamera. Sul riciclo degli imballaggi “l’Italia – ha evidenziato il vice-rappresentante permanente in Ue Stefano Verrecchia - ha raggiunto gli obiettivi Ue in anticipo, non bisogna dare per scontato che esistano soluzioni uniche che sono adatte a tutti".
"Le criticità" della proposta della Commissione “non sono negli obiettivi finali, ma nei modi e nelle soluzioni”, ha dichiarato la direttrice generale di Confindustria Francesca Mariotti, che ha puntato il dito contro la proposta di deposito cauzionale, mentre si dovrebbe “consentire a sistemi nazionali di eccellenza di restare”. L'accento sul riuso anziché sul riciclo, e i timori sull'impatto economico, sociale e ambientale delle proposte, in particolare sul settore agroalimentare, hanno contraddistinto tutti gli interventi delle associazioni di categoria e degli europarlamentari italiani.
All'incontro hanno partecipato la Fipe, che ha ricordato la difficoltà di “Immaginare soluzioni uniche adatte a tutti in un settore così differenziato” come l’HoReCa, l’associazione della filiera dei prodotti ortofrutticoli freschi Freshfel, critica sui divieti per i prodotti in busta da meno di 1,5 chili, la European Bioplastics, che ha rivendicato “un ruolo per i materiali bio-based che al momento il regolamento Ue non riconosce”, l’Eppa per difendere il monouso in carta “superiore al riuso sia per la sicurezza degli alimenti che per l’impatto ambientale”, ma anche Reusable Packaging Europe e Europen, che rappresenta tutta la filiera del packaging. Tra le organizzazioni in mobilitazione c’è anche la Flexible Packaging Initiative, a cui si è aggiunta Ferrero, che “condivide le preoccupazioni del Governo Italiano sulle misure proposte in materia di riuso”, dice all’ANSA il vicepresidente per le relazioni istituzionali con l’Ue Francesco Tramontin, e vorrebbe “un obbligo di raccolta differenziata per gli imballaggi flessibili, al fine di promuoverne l’effettiva riciclo e la circolarità”.
Chiudendo l’evento, il presidente del Conai, Ignazio Capuano, ha sottolineato la forza del modello italiano, grazie alla "cooperazione tra industria privata, consumatori ed enti locali sulla raccolta differenziata, così si produce materiale secondario di qualità”. “Ogni revisione” delle attuali norme “dovrà trovare un punto di equilibrio tra l'armonizzazione e la considerazione esperienze nazionali che funzionano”, ha concluso il rappresentante permanente per l’Italia in Ue Vincenzo Celeste.
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