Il settore tessile dell’Ue è molto competitivo a livello globale per la qualità del prodotto ma è in ritardo sull’innovazione, in particolare quella digitale, e l’economia circolare può essere l’occasione di rilancio. Sono le conclusioni del policy report della Commissione europea sulla transizione verde nel settore dell’abbigliamento, frutto di un processo di “co-redazione” con l’industria del settore e altre parti interessate.
Il documento individua circa 50 azioni per rendere il settore più sostenibile e digitale, tra cui la promozione di pratiche, servizi e modelli di business circolari e sostenibili e il sostegno alle Pmi per innovare, accelerare la doppia transizione e svilupparsi a livello internazionale.
Il documento mette in evidenza anche la necessità di iniziative per la riqualificazione professionale, vale a dire la promozione dell'accesso all'istruzione e alla formazione lungo tutto l'arco della vita, per creare opportunità di formazione per i lavoratori qualificati. Il rapporto, infine, sottolinea il bisogno di un giro di vite sulla sorveglianza del mercato, soprattutto delle importazioni, affinché l'ecosistema tessile utilizzi le politiche commerciali per promuovere le esportazioni e far rispettare gli standard ambientali e sociali.
A luglio, Commissione europea dovrebbe proporre modifiche della direttiva rifiuti con la revisione degli aspetti relativi a tessuti e abbigliamento.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA