E' finito nel caos il voto della commissione Ambiente sulla proposta di regolamento per il ripristino della natura, il primo provvedimento del Green Deal a concreto rischio bocciatura. E gli occhi di tutti sono puntati sul Consiglio dei ministri dell'ambiente del 20 giugno, che dovrebbe adottare la sua posizione in merito, sinistro presagio per un Green Deal alle prese con una crisi di legittimità nell'Ue e nelle capitali nazionali.
Per ora la "spallata" al provvedimento non c'è stata. E' mancata la maggioranza a favore del rifiuto integrale del regolamento chiesta da Conservatori (Ecr), Popolari (Ppe), liberali olandesi e tedeschi parte di Renew. "Questo era l'obiettivo più importante", è stata la sintesi del presidente della commissione Pascal Canfin. Per il resto, è andata in scena una commissione paralizzata, divisa esattamente a metà (44 contro 44), che ha dovuto rimandare il voto finale al 27 giugno perché 3 ore non sono bastate a esaurire gli oltre 2.500 emendamenti sul tavolo, esaminati uno per uno dopo il fallimento dei compromessi sui punti principali del regolamento.
"Dobbiamo fare un'analisi su quello che abbiamo votato, il testo potrebbe essere contraddittorio perché bastava l'assenza momentanea di un deputato per votare emendamenti contrastanti", ha spiegato Canfin. "E' un caos, è vero - ha detto il Verde Bas Eickhout -, ma la notizia è che non c'è una maggioranza che respinge la legge sul ripristino della natura". "La commissione Ambiente si è completamente scissa - è il contraltare del Popolare tedesco Peter Liese - sono abbastanza fiducioso che in plenaria la proposta non sarà sostenuta".
Le visioni, insomma, sono ancora distanti. Non è detto che bastino due settimane, da qui al 27 giugno, per cambiare gli equilibri. E c'è chi, nel caso sul Green Deal, vede l'inizio di una nuova maggioranza in vista delle Europee. "Per quella Ursula siamo ai titoli di coda", ha sottolineato la Lega. "Contro le follie green, al Pe, esiste una nuova maggioranza", ha incalzato il co-presidente di Ecr Nicola Procaccini.
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