Via libera degli ambasciatori dei 27 Paesi Ue al riconoscimento dell'idrogeno prodotto dal nucleare tra le fonti di energia rinnovabile inserite nella relativa direttiva comunitaria. Si sblocca così lo stallo registratosi nelle settimane scorse, con la Francia favorevole all'introduzione nella direttiva dell'energia prodotta dall'atomo e la Germania che, sino all'intesa, si era detta contraria. Il compromesso proposto dalla presidenza di turno Ue della Svezia riconosce che "altre fonti di energia senza combustibili fossili contribuiscono a raggiungere la neutralità climatica entro il 2050 per gli Stati membri che decidono di fare affidamento su tali fonti".
Un primo accordo politico sulla direttiva sulle rinnovabili - tra i dossier di punta del pacchetto Ue sul clima 'Fit for 55' per portare il Vecchio Continente alle emissioni zero nel 2050 - era stato raggiunto tra i Paesi membri e il Parlamento europeo alla fine di marzo. L'intesa si era però incagliata sull'introduzione del nucleare tra le fonti rinnovabili, con il favore di Parigi e l'opposizione di Berlino, Vienna e Lussemburgo, contrarie al riconoscimento di fonti energetiche "a basse emissioni di carbonio" come il nucleare tra le energie green, nel timore che potesse distogliere gli investimenti da altre opzioni come l'energia eolica e solare.
Il via libera concordato dagli ambasciatori dei Ventisette in Ue rappresenta "un patto legislativo storico in cui l'Ue si impegna a ridurre le proprie emissioni del 55% entro il 2030", ha affermato la ministra svedese per l'Energia, Ebba Busch, in un'intervista alla televisione svedese Svt, sottolineando che tra i "punti chiave" del 'Fit for 55' vi sono anche le modifiche al mercato europeo Ets delle quote di Co2, con "una maggiore attenzione alle emissioni causate dall'importazione di beni dall'esterno dell'Ue". "L'energia nucleare verrà considerata come fonte 'sostenibile'", ha precisato Busch, tra i sostenitori dell'atomo anche a livello nazionale in Svezia.
L'accordo soddisfa pienamente le aspettative di Parigi. "In primo luogo - ha spiegato la ministra francese per la Transizione energetica, Agnès Pannier-Runacher -, è ambizioso sulle energie rinnovabili. Con un obiettivo del 42,5% di energie rinnovabili impiegate nel 2030, l'Europa dà visibilità agli investitori e si posiziona come leader nella transizione energetica per raggiungere la neutralità del carbonio entro il 2050. Poi, questa intesa riconosce l'energia nucleare nel raggiungimento dei nostri obiettivi di decarbonizzazione. Infine, la Francia ha ottenuto ieri garanzie dalla Commissione sugli impianti di ammoniaca che effettuano investimenti di decarbonizzazione. Questo è essenziale per queste fabbriche che svolgono un ruolo chiave nella nostra sovranità alimentare".
Con il via libera sulle rinnovabili, gli ambasciatori hanno a cascata approvato il regolamento sui carburanti green per l’aviazione 'ReFuelEu', tenuto ostaggio della trattativa.
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