L'Associazione europea dei produttori di automobili (Acea) chiede un'estensione di tre anni delle norme provvisorie che regolano il commercio di veicoli elettrici Ue-Regno Unito. Gli accordi tra Bruxelles e Londra, infatti, prevedono che l'attuale regime tariffario temporaneo e agevolato termini entro sei mesi. Con i nuovi dazi del 10% che entrerebbero in vigore dal 1° gennaio 2024, denuncia Acea, i costi per le imprese potrebbero ammontare a 4,3 miliardi di euro in due anni, riducendo potenzialmente la produzione di veicoli elettrici di circa 480mila unità.
Dal 2024 le regole per gli scambi di batterie e auto elettriche tra Ue e Regno Unito diventeranno molto più restrittive, richiedendo che tutte le parti della batteria, così come parte del materiale critico della batteria, siano prodotte o nell'Ue o nel Regno Unito per qualificarsi per il commercio esente da dazi.
"In questo momento - ha dichiarato la direttrice generale di Acea, Sigrid de Vries -, l'Europa non ha ancora stabilito una catena di fornitura di batterie sicura e affidabile in grado di soddisfare queste regole. Ecco perché chiediamo alla Commissione europea di prorogare di tre anni l'attuale periodo di transizione".
“Sono stati effettuati massicci investimenti nella catena di fornitura europea delle batterie, ma è necessario del tempo per sviluppare la capacità richiesta - ha evidenziato de Vries - nel frattempo, i produttori di veicoli devono fare affidamento sulle celle della batteria o sui materiali importati dall'Asia".
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