Lo Stato, attraverso l’istituzione di un servizio denominato 'Servizio E', acquista l'energia elettrica dai produttori e la rivende ai fornitori delle utenze domestiche, alle piccole e medie imprese, alle comunità energetiche di cittadini, ai grandi consumatori e anche ad altri paesi. E’ l’idea centrale del parere sulla riforma del mercato elettrico, approvato dal Comitato economico e sociale europeo.
Per il Cese, la proposta legislativa presentata a marzo dalla Commissione europea per un nuovo assetto del mercato non è sufficiente. Il Cese propone quindi un modello sulla base di gare d'appalto. Il 'Servizio E' stipulerebbe con i produttori di energia elettrica contratti a lungo termine di vario tipo, ad esempio accordi per l'acquisto di energia elettrica, contratti per differenza e commesse a margine garantito. “A nostro avviso, la via da seguire consiste in un modello ibrido basato sul principio di 'liberalizzare ove possibile e regolamentare ove necessario”, ha commentato uno dei relatori del provvedimento, Jan Dirx.
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