Tre date segnate a matita per arriva all'intesa finale Ue sul regolamento sull'intelligenza artificiale entro novembre. Dopo il via libera del Parlamento europeo e il primo trilogo, i prossimi round negoziali tra le istituzioni Ue dovrebbero tenersi il 18 luglio, 26 settembre e 26 ottobre, secondo quanto riferito da fonti vicine al dossier. A mediare tra i Paesi membri e gli eurodeputati per arrivare all'accordo sarà Madrid, dal 1 luglio alla guida dell'Ue. Il governo spagnolo ha già chiarito che la finalizzazione della legge sull'IA sarà un obiettivo chiave del suo semestre di presidenza.
Nel frattempo, le associazione dei consumatori di 13 Paesi, tra cui l'Italia, chiedono di avviare indagini urgenti sui rischi dell'IA generativa, come ChatGPT, e applicare le norme in vigore a tutela dei cittadini. Un nuovo rapporto, a cura di Forbrukerrådet, associazione dei consumatori norvegese e membro dell'organizzazione europea dei consumatori (Beuc), analizza un ampio ventaglio di criticità dell'IA generativa sotto il profilo della trasparenza, della discriminazione, della sicurezza e della riservatezza e integrità personale. "L'IA generativa come ChatGPT ha aperto tutti i tipi di possibilità per i consumatori, ma ci sono serie preoccupazioni su come questi sistemi possano ingannare, manipolare e danneggiare le persone", ha commentato la vicedirettrice Beuc, Ursula Pachl, sottolineando come tali sitemi possano essere utilizzati "per frodi" oltre che per "diffondere disinformazione" e "perpetuare pregiudizi esistenti" amplificando così la discriminazione. "È fondamentale" sottolinea ancora Pachl, che l'Ue renda l'AI Act, il primo tentativo al mondo di disciplinare i sistemi di intelligenza artificiale, "il più inattaccabile possibile" in materia di protezione dei consumatori. "Tutti i sistemi di intelligenza artificiale, inclusa l'IA generativa - sostiene - necessitano di un controllo pubblico e le autorità pubbliche devono riaffermare il controllo su di essi".
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