Amazon ha deciso di chiedere alla Corte di giustizia dell'Ue di annullare la decisione con cui la Commissione europea l'ha classificata tra le grandi piattaforme online che hanno l'obbligo di vigilare sulla pubblicazione di contenuti che incitino all'odio o diffondano disinformazione. Il ricorso segue l'entrata in vigore del Digital service act, la norma che insieme al Digital market act (Dma) l'Ue ha varato per dare delle regole che tutelino gli utenti-clienti rispetto ai servizi offerti dalle Big Tech sul web.
"ll Digital Service Act è stato concepito per affrontare i rischi sistemici rappresentati da aziende molto grandi – spiega un portavoce di Amazon – che ricavano dalla pubblicità la fonte principale di guadagno e che distribuiscono contenuti e informazioni. Siamo d'accordo con l'obiettivo della Commissione europea e siamo impegnati a proteggere i clienti da prodotti e contenuti illegali. Tuttavia, Amazon non corrisponde a questa descrizione di una "piattaforma online molto grande" (Vlop) ai sensi del Dsa e pertanto non dovrebbe essere designata come tale”.
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