Venticinque fornitori internazionali hanno risposto alla seconda offerta di acquisti comuni di gas Ue, proponendo un volume totale di 15,19 miliardi di metri cubi, per soddisfare la domanda europea aggregata di 15,92 mmc. Si tratta di "4 miliardi in più rispetto alla; prima offerta". Lo ha detto il vicepresidente della Commissione europea Maros Sefcovic parlando di "risultati che vanno oltre le aspettative". La piattaforma ha abbinato le offerte più interessanti alle richieste dei clienti, con un volume totale di 12 miliardi di metri cubi, oltre un miliardo di metri cubi in più rispetto alla volumetria della prima convocazione. I mercati destinatari della gran parte degli acquisti sono stati "Paesi Bassi, Francia, Italia, Bulgaria e Germania", ha aggiunto Sefcovic.
Abbiamo apportato alcuni miglioramenti per facilitare ulteriormente la partecipazione dell'industria e aumentare l'efficacia degli acquisti in comune – ha spiegato Sefcovic – in particolare, i potenziali acquirenti hanno potuto presentare la loro domanda di gas da consegnare tra agosto 2023 e marzo 2025, ovvero 20 mesi per coprire l'intero anno di commercializzazione del gas e soddisfare i modelli di acquisto di alcune industrie ad alta intensità energetica che acquistano gas per periodi di tempo più lunghi”.
“I risultati positivi di questo secondo invito dimostrano che esiste la necessità e un chiaro valore aggiunto nell'unire le forze – ha enfatizzato il vicepresidente della Commissione – e mettere in comune la nostra domanda per lavorare insieme per garantire forniture di gas stabili e convenienti al mercato dell'Ue”. Il prezzo sarà uno dei punti cruciali delle riflessioni che cominceranno in autunno, quando si farà un primo bilancio della piattaforma per gli acquisti comuni.
Il vicepresidente della Commissione ha fatto riferimento alla possibilità di utilizzare lo stesso modello per "altre materie prime come i gas rinnovabili, l'idrogeno e le materie prime critiche". Un'idea cui “si sono mostrati interessati” soprattutto gli eurodeputati, ha detto Sefcovic. Ma altrettanto slancio potrebbe non arrivare dagli Stati. La Commissione farà rapporto ai ministri in ottobre, "le prime discussioni sono in corso", l'obiettivo è "non solo aggregare volumi ma abbassare i prezzi". La prossima offerta sarà organizzata "a settembre e poi altre due prima della fine dell'anno", ha affermato Sefcovic.
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