Le grandi aziende Ue, e le piccole quotate in borsa, dovranno rendicontare sia circa il loro impatto sulle persone e sull’ambiente, che su quello in termini di rischi e opportunità delle questioni sociali e ambientali sull’azienda. E’ questo il criterio principale degli standard per la rendicontazione aziendale per la sostenibilità, inclusi in un atto delegato previsto dalla nuova Direttiva in materia.
Gli standard coprono l’intera gamma di questioni ambientali, sociali e di governance, compresi il cambiamento climatico, la biodiversità e i diritti umani. Servono a fornire informazioni agli investitori per avere piena consapevolezza circa l’impatto sulla sostenibilità delle società in cui investono.
I requisiti verranno introdotti gradualmente per le diverse società. In particolare, l’atto delegato consente tempi più lunghi per quelle con meno di 750 dipendenti. Nel testo finale, inoltre, non c’è l’obbligo per le aziende di dichiarare se hanno un piano di transizione sulla biodiversità. L’atto delegato passa ora all’esame dell’Europarlamento e del Consiglio che non potranno modificarlo, ma solo respingerlo o accoglierlo integralmente.
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