Circolarità, innovazione e flussi commerciali tra partner affidabili devono essere le linee di azione principali nella strategia Ue sulle materie prime critiche. Lo chiedono i deputati della commissione Industria dell’Europarlamento nel loro parere sul regolamento sulle materie prime critiche (Crma). Tra gli emendamenti proposti, quelli più significativi riguardano la capacità di trasformazione e il riciclo. Circa il primo punto, entro il 2030 l’Ue deve essere in grado di produrre “almeno il 50%” del consumo annuale di materie prime strategiche. Fino al 20% della nuova capacità di trasformazione dell'Unione potrebbe essere sviluppata nell'ambito di partenariati strategici nei mercati emergenti e nei Paesi in via di sviluppo.
Secondo un altro emendamento, la capacità di riciclaggio dell’Unione deve essere in grado di produrre almeno 10% in più di volume di capacità di riciclaggio in base allo scenario di riferimento del 2020-2022 per ogni materia prima strategica, per raccogliere, selezionare e trattare almeno il 45% di ogni materia prima strategica contenuta nei rifiuti dell'Unione, “tenendo conto della fattibilità tecnica ed economica”.
Entrambi i nuovi target valgono “anche per tutte le fasi intermedie”. E’ un approccio, quello dell’intervento su tutta la catena produttiva dei vari settori, che si allinea a quello che gli eurodeputati stanno portando avanti sul regolamento per l’industria net-zero. Stesso approccio è trasferito ai progetti cui dare sostegno Ue. Per gli eurodeputati, anche quelli sostitutivi dovrebbero essere considerati progetti strategici, si legge nel testo, a condizione che sostituiscano le materie prime strategiche in qualsiasi fase della catena del valore.
Gli eurodeputati hanno approvato anche il mandato negoziale, quindi il testo passerà già la settimana prossima in plenaria e gli eurodeputati saranno pronti al trilogo. “Forniamo un chiaro piano per la sicurezza europea dell’approvvigionamento, con promozione della ricerca e dell’innovazione lungo l’intera catena del valore” che “invece di basarsi su valanghe di sussidi guidate dall’ideologia, punta su processi di approvazione rapidi e semplici e sulla riduzione della burocrazia”, spiega la relatrice del provvedimento Nicola Beer (Renew, Germania).
Il testo prevede un alleggerimento degli oneri burocratici per le aziende e le Pmi attraverso una riduzione degli obblighi di reporting, un accesso più facile ai finanziamenti e procedure di approvazione più brevi per progetti strategici di materie prime critiche. Infine, gli eurodeputati chiedono agli Stati membri e le istituzioni europee di mettere in atto i giusti incentivi per garantire che risorse sufficienti, soprattutto private, siano mobilitate per i massicci investimenti necessari nel settore.
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