La presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen ha usato il suo - forse - ultimo discorso sullo Stato dell'Unione per imprimere un’accelerazione alla svolta industriale delle politiche verdi Ue cominciata con il pacchetto Net-Zero. “Quando nel 2019 mi sono presentata di fronte a voi con il mio programma per un’Europa verde, digitale e geopolitica, so che alcuni avevano dei dubbi”, ha esordito von der Leyen. Ma in parte per scelta, in parte per la guerra in Ucraina e la competizione sempre più serrata di Cina e Usa sulle tecnologie verdi, in questi anni “abbiamo assistito alla nascita di un’Unione geopolitica”, “abbiamo un Green Deal europeo che rappresenta il fulcro della nostra economia", "abbiamo tracciato la strada per la transizione digitale e siamo diventati pionieri globali nei diritti online”. Senza dimenticare “lo storico NextGenerationEU – con 800 miliardi di euro di investimenti e riforme”.
Certo, negli anni è arrivata qualche correzione di tiro. “Il Green Deal europeo – ricorda von der Leyen – è nato dalla necessità di proteggere il nostro pianeta e come un’opportunità per preservare la nostra prosperità”, ma poi “abbiamo trasformato l’agenda climatica in un’agenda economica”, ha sottolineato von der Leyen.
Di questa agenda, fa parte l’annuncio di un’indagine anti-sussidi sulle importazioni di auto elettriche dalla Cina [link interno]. Ma anche la conferma che sul Green Deal [link interno] la Commissione vuole "mantenere l'ambizione" ed "entrare in una nuova fase". Con la semplificazione dell'accesso ai programmi di finanziamenti europei, "una serie di dialoghi" con l'industria "per ciascun ecosistema industriale", di un piano per lo sviluppo del settore eolico made in EU.
Von der Leyen ha anche ribadito l’impegno a sostenere la riqualificazione dei lavoratori. “Invece di milioni di persone in cerca di lavoro, milioni di posti di lavoro cercano persone”, ha affermato, sottolineando come la “carenza di manodopera e competenze” a “livelli record” sia “uno degli ostacoli più significativi per la nostra competitività”.
“Dobbiamo quindi migliorare l’accesso al mercato del lavoro, soprattutto per i giovani e le donne, e abbiamo bisogno di una migrazione qualificata”, ha dichiarato prima di annunciare per il primo semestre dell’anno prossimo il rilancio del “dialogo sociale europeo”, inventato da Jacques Delors 40 anni fa. Per quanto riguarda l’Intelligenza Artificiale [Link interno], von der Leyen ha ribadito l’impegno a fare dell'Ue un leader nella regolamentazione "unendo le forze" con i partner internazionali, a cominciare dagli Usa, "per garantire un approccio globale alla comprensione dell'impatto dell'IA" sulla società, i suoi "rischi" e i "suoi benefici".
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