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Ccr, 'il gas continuerà a dettare il prezzo dell'energia anche nel 2030'

Ccr, 'il gas continuerà a dettare il prezzo dell'energia anche nel 2030'

Il centro di ricerca Ue: 'I benefici in bolletta delle rinnovabili tarderanno a manifestarsi'

23 settembre 2023, 15:23

Redazione ANSA

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Ccr, il gas continuerà a dettare il prezzo dell 'elettricità anche nel 2030 - RIPRODUZIONE RISERVATA

L’ordine di merito dei prezzi dell’energia, con il gas come riferimento, continuerà a svolgere un ruolo preponderante nella determinazione dei prezzi all'ingrosso dell'energia elettrica nell'Ue anche nel 2030 mentre gli effetti benefici delle riforme per valorizzare le rinnovabili richiederanno più tempo a concretizzarsi.

E’ il risultato di un’analisi del Centro Comune di Ricerca della Commissione europea. Nel 2022, le centrali elettriche a gas stabiliscono il prezzo per il 55% del tempo, generando il 19% dell'elettricità totale dell'Ue. Secondo le simulazioni del Ccr, nel 2030, la quota di fissazione dei prezzi sarà ancora vicina al 56%, anche se la produzione di elettricità da gas diminuirà all'11%. Questo, indica il Ccr, è dovuto principalmente al fatto che il gas sostituirà la lignite e il carbone.

Con le modifiche legislative in corso, si legge nel documento, che prevedono un ruolo ampliato degli accordi di acquisto di energia elettrica a lungo termine e dei contratti per differenza, si creeranno le condizioni per investire nelle tecnologie rinnovabili e in altre tecnologie a basse emissioni di carbonio, limitando al contempo l'esposizione dei consumatori ai prezzi elevati e alla volatilità. Lo stesso effetto ci si aspetta dall'aumento dei livelli di interconnessione. Ma i benefici di questa trasformazione sulla riduzione dei prezzi richiederà più tempo del previsto per concretizzarsi. La generazione di energia da rinnovabili, indica il Ccr, crescerà dal 46% al 67% nel decennio in corso, ma l'impatto in termini di riduzione dei prezzi all'ingrosso tarderà a manifestarsi, in parte a causa della limitata capacità di stoccaggio e della flessibilità del sistema.

I risultati dello studio sono "molto preoccupanti" per Eurofer. In una nota a commento del rapporto, l'associazione dell'industria siderurgica fa notare che sia che nel 2030 "nonostante il previsto calo dell'uso dei combustibili fossili ad appena il 16% del mix energetico, si prevede che l'attuale assetto di mercato - basato sull'ordine di merito e sui prezzi marginali - permetterà ai combustibili fossili di fissare il prezzo per l'86% del tempo. Questa continua dipendenza dai combustibili fossili espone il mercato elettrico alla volatilità dei prezzi del gas, minacciando la stabilità economica".

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

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