Un ambiente digitale che “sfugge al controllo”, con cittadini che non si sentono sufficientemente tutelati dalle autorità a fronte dei rischi crescenti legati alle pratiche commerciali degli influencer e alla tutela dei minori. E’ il quadro che emerge dal rapporto “Connessi, ma trattati ingiustamente”, che riporta i risultati di un sondaggio compiuto dall’associazione dei consumatori europei Beuc tra i cittadini di otto Paesi Ue tra cui l’Italia.
Nonostante trascorra sempre più tempo online, meno della metà degli intervistati (43%) si sente in grado di controllare i contenuti che gli vengono mostrati e le decisioni che prende e molti non si sentono protetti dalle autorità. Sotto questo aspetto, il livello di insoddisfazione è più alto in Romania (46%) e Francia (40%) e più basso in Svezia (26%) e Italia (28%). I consumatori desiderano una maggiore regolamentazione degli influencer sui social media. Quasi la metà (44%) delle persone che si sono imbattute in influencer li ha visti promuovere possibili truffe o prodotti problematici.
Quasi tre quarti (74%) delle persone ritiene che le piattaforme che li ospitano dovrebbero essere responsabili dei loro contenuti. Secondo i consumatori, i bambini meritano una maggiore protezione online. Il 75% concorda sul fatto che i bambini debbano essere maggiormente protetti dal tracciamento online e dall'influenza dei servizi digitali.
Generale disapprovazione è espressa per il fatto di essere monitorati e seguiti online. Meno di uno su cinque ritiene giusto essere oggetto di annunci pubblicitari basati sulle proprie scelte di navigazione. La grande maggioranza dei consumatori (77%) vorrebbe anche poter disattivare la connessione a Internet di un dispositivo se non è essenziale per il suo funzionamento.
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