L’Italia ha attuato la metà delle misure di emergenza approvate dai ministri Ue il 22 dicembre 2022 per accelerare l’iter di autorizzazione degli impianti di rinnovabili. Lo rileva un’indagine di SolarPower Europe su 16 Stati Ue. Il regolamento è transitorio e scade a giugno 2024, facendo da ponte all’entrata in vigore della nuova Direttiva rinnovabili.
A metà del suo percorso di attuazione, si legge in una nota diffusa dall’organizzazione del fotovoltaico Ue, il regolamento ha avuto l’effetto di spingere i Paesi ad “apportare già alcuni miglioramenti ai quadri nazionali di autorizzazione”. Ma il quadro è molto frammentato, e il tasso di applicazione da parte dei Paesi è compreso tra il 13% e il 75%. Le Fiandre in Belgio, Germania e Portogallo ottengono risultati particolarmente buoni, mentre Bulgaria, Cechia, Paesi Bassi e Polonia registrano i tassi di attuazione più bassi. L'Italia è al 50%.
La maggior parte dei Paesi ha reso più facile la realizzazione di progetti solari su piccola scala. D'altra parte, l'attuazione delle scadenze per la concessione dei permessi ha incontrato difficoltà in tutti i Paesi, con un tasso di attuazione di appena il 25%.
Nella nota di SolarPower Europe si mettono in evidenza anche i potenziali problemi che si prospettano con l’arrivo dell’ulteriore aggiornamento delle norme in materia di autorizzazioni, con la direttiva rinnovabili. “La modernizzazione e la digitalizzazione dei processi e del personale stanno avvenendo, ma troppo lentamente”, segnala SolarPower Europe. “I Paesi non stanno massimizzando il potenziale delle superfici artificiali, perché il solare può funzionare in diversi ambienti edificati, non solo sui tetti”, prosegue l’associazione.
Anche il lavoro sulle “Go To Areas”, le aree di accelerazione per lo sviluppo delle rinnovabili, va a rilento. “Gli sviluppatori di energie rinnovabili non hanno ancora abbastanza chiarezza sulla mappatura del territorio e sulle "aree di accelerazione" - i luoghi prioritari per i loro progetti - che dovranno essere rapidamente designate come parte della nuova direttiva”, scrive SolarPower Europe.
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