Nell'anno 2022, l'industria solare dell'Ue ha fornito impiego a circa 648.000 posizioni equivalenti a tempo pieno, il 39% in più del 2021. Sono i dati del rapporto annuale sull’occupazione nel settore, a cura di SolarPower Europe. Tra i lavori creati nel 2022, 281.000 posti, il 43% del totale, erano opportunità di lavoro diretta, mentre i restanti 367.000 sono stati classificati come posti di lavoro indiretto, la maggior parte delle quali (84%) attività relative alla distribuzione di sistemi solari. Circa l'8% dei lavori totali era associato a funzionamento e manutenzione, mentre la produzione rappresentava il 7% e la disattivazione e il riciclaggio hanno reso una quota minore dell'1%. Insomma, il boom non è armonico lungo tutta la filiera. I lavori nella distribuzione e manutenzione superano di gran lunga i lavori creati nel settore manifatturiero.
Dei 48.200 nuovi posti di lavoro generati dal settore manifatturiero, la produzione di inverter rappresenta 35.200 posizioni equivalenti a tempo pieno dirette e indirette, cioè il 73%. La produzione di moduli e di polisilicio contribuiscono rispettivamente al 15% e al 10%. La limitata capacità produttiva dell’Ue per lingotti, wafer e celle si traduce nella creazione di meno di 750 posti di lavoro in queste attività specifiche. “Ciò riflette – sono le conclusioni degli autori del rapporto – una lenta espansione di una catena di approvvigionamento locale”.
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