Dopo il boom del 2022, le vendite di pompe di calore sono in picchiata e i produttori chiedono più chiarezza. “Senza politiche più forti e coerenti, gli obiettivi energetici dell’Ue potrebbero non essere raggiunti”, è il messaggio emerso dal Forum dell’Ehpa, la European Heat Pump Association, associazione europea del settore, tenuto questa settimana a Bruxelles.
Intervenendo all’evento, la Commissaria Ue all’Energia Kadri Simson ha promesso un Piano Ue per le pompe di calore, che arriverà “dopo l’adozione delle nuove norme sull’efficienza energetica degli edifici”. Il Piano consisterà nella creazione di un partenariato pubblico-privato a sostegno delle pompe di calore, un programma di comunicazione e sensibilizzazione dei cittadini e delle Pmi, un partenariato per la formazione professionale sul modello dell’Accademia delle batterie, e un’azione per rendere i finanziamenti più accessibili.
Con RePower l'Ue si è data l’obiettivo di installare 60 milioni di pompe di calore in più entro il 2030, per aumentare l’indipendenza energetica e decarbonizzare il riscaldamento e il raffreddamento. Nel 2022 sono state installati tre milioni di esemplari in più rispetto al 2021. Ma i primi dati di vendita del 2023 mostrano un calo pronunciato un po' ovunque in Europa.
Con la stretta al Superbonus, la contrazione delle vendite della prima metà dell’anno in Italia è stata del 34% rispetto allo stesso periodo del 2022. In Finlandia il calo è stato del 17%. Ehpa lo imputa a una situazione di generale instabilità dei prezzi dell’energia e un rallentamento nell’economia, nuove costruzioni incluse. In Polonia, l’elettricità costa il quadruplo del gas e le vendite nel secondo semestre 2023 sono crollate del 20-30%.
“Con incentivi forti e orientamenti politici chiari nel 2022, i produttori di pompe di calore hanno investito massicciamente nella capacità produttiva – dichiara Thomas Nowak, segretario generale Ehpa – ora, improvvisi cambiamenti politici e rapporti sfavorevoli tra i prezzi dell’elettricità e del gas hanno scosso la fiducia degli utenti finali”.
“Esortiamo – conclude – la Commissione Europea a portare avanti rapidamente il suo prossimo piano d’azione sulle pompe di calore e a includere misure per garantire la stabilità a lungo termine della domanda e l’accessibilità economica delle soluzioni di riscaldamento pulito. Queste misure devono poi essere replicate a livello nazionale”.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA