I costi totali di gestione di un mezzo pesante elettrico raggiungeranno la parità con quelli convenzionali già nel 2025-26, per continuare a diminuire negli anni successivi e questo “dovrebbe convincere gli autotrasportatori italiani, anche quelli piccoli, a passare all’elettrico, il governo italiano dovrebbe fare più comunicazione su questo”. Lo afferma Peter Wiedenhoff, l’autore principale di un nuovo rapporto commissionato da Transport & Environment sulla Valutazione dell'impatto della transizione verso gli autocarri a emissioni zero in Europa. Per risolvere problemi come la frammentazione territoriale e quella dell’infrastruttura di ricarica per Wiedenhoff “l’Italia dovrebbe affiancare agli sforzi già previsti dalla direttiva sull’infrastruttura per carburanti alternativi, un piano per sviluppare una rete vicina alle autostrade”.
Lo studio sostiene la necessità di un’accelerazione nella transizione verso l’elettrificazione del trasporto su gomma. Per T&E, i camion nuovi dovrebbero essere a emissioni zero dal 2035. La Commissione europea ha proposto una riduzione delle emissioni di CO2 nei mezzi nuovi del 90% dal 2040. Secondo lo studio, realizzato da Wiedenhoff e un gruppo di esperti per il Boston Consulting Group, accelerare la transizione si tradurrebbe in un vantaggio competitivo per l’industria europea, ed eviterebbe la perdita di quote di mercato, l’11% nel 2035, a favore di concorrenti di Paesi terzi.
Il Consiglio Ue dovrebbe approvare la sua posizione il 16 ottobre, la commissione Ambiente il 23 con voto in plenaria previsto per novembre.
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