Permessi per impianti industriali strategici nelle aree protette, il ruolo del nucleare e lo stoccaggio della CO2 dentro o fuori la lista delle tecnologie prioritarie. Sono questi i principali “punti di attrito” per l’Europarlamento che Tiemo Wolken individua nel dibattito sulla legge Ue per promuovere le tecnologie pulite, il Net-Zero Industry Act (Nzia).
Dieci giorni fa, l’europarlamentare tedesco della Spd, ha ottenuto il via libera della commissione Ambiente sul suo parere circa la legge. Il 25 ottobre andrà al voto la commissione Industria, che ha la competenza principale. “Credo che in commissione Ambiente abbiamo trovato l'accordo su un testo equilibrato che sostiene le tecnologie chiave per la transizione verde – spiega in un webinar organizzato dalla European Climate Foundation – accelera ulteriormente il processo di autorizzazione rispetto alla proposta della Commissione e allo stesso tempo mantiene i nostri elevati standard ambientali”.
“Per me – prosegue il coordinatore S&D in commissione Ambiente – è un grande successo aver eliminato dal testo qualsiasi riferimento alla produzione di tecnologie nucleari, perché il nucleare non è adatto alla transizione verde”. La commissione Ambiente ha delle competenze esclusive, e Wolken si dice soddisfatto di “aver rafforzato la protezione dell'ambiente”, introducendo una disposizione per cui “se un progetto dovesse incidere su un’area Natura 2000, dovrebbe dimostrare che non esiste una soluzione alternativa adeguata e di interesse pubblico prevalente e dovrà compensare qualsiasi danno arrecato”.
“Infine, la Commissione vuole creare un nuovo mercato per lo stoccaggio di CO2 – sottolinea – un obiettivo ambizioso, ma presentato senza valutazione d'impatto”. La commissione Ambiente chiede invece alla Commissione di frenare e “proporre un quadro legislativo specifico, seguendo le linee guida sulle norme per una migliore regolamentazione”. “Così – evidenzia – abbiamo anche chiarito che solo le emissioni inevitabili dell'industria devono avere accesso prioritario ai siti di stoccaggio” e che “non dobbiamo creare un mercato” che stimoli le emissioni.
Tutte questioni che si annunciano controverse. “Il testo di compromesso di cui si discute ora per quanto ci riguarda supera troppe linee rosse”, scandisce. “Ovviamente - concede - i negoziati sono in corso e sono ottimista sul fatto che il testo migliorerà nelle prossime settimane, man mano che il relatore prenderà in considerazione il nostro parere”.
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