L'Italia fa progressi "significativi" sulle infrastrutture per la connessione, ma resta ancora sotto la media europea quanto a competenze digitali, e soffre di un'importante carenza di laureati in tecnologie dell'informazione, soprattutto tra le donne. E' quanto emerge dal primo rapporto della Commissione europea sul decennio digitale, il programma strategico dell'Ue con obiettivi definiti al 2030 su connettività, competenze, imprese e servizi pubblici digitali.
Nel caso dell'Italia, i progressi sulle competenze "rimangono lenti e contribuiscono solo modestamente al traguardo del Decennio digitale", segnala il report. Solo il 46% della popolazione tra i 16 e i 74 anni ha competenze digitali di base. Il target Ue è di arrivare al 2030 all'80%. Ai ritmi attuali, con obiettivo già raggiunto solo per due terzi, ci si fermerà invece al 59%.
In Italia, i laureati in tecnologia dell'informazione e della comunicazione sono l'1,5%, ben al di sotto della media Ue del 4,2%. Tra gli specialisti Ict italiani poi, solo il 16% sono donne, contro una media europea del 18,9%. L'obiettivo del decennio europeo è di avere 20 milioni di specialisti dell'Ict, al ritmo attuale si arriverà a 12 milioni appena, 8 milioni in meno del necessario. "L'Italia dovrebbe intensificare gli sforzi sulle competenze digitali, in particolare nel miglioramento delle competenze e nella riqualificazione della propria forza lavoro", afferma il rapporto Ue. "Inoltre, dovrebbe introdurre previsioni sulle competenze - si segnala - per soddisfare le esigenze del mercato del lavoro e migliorare la cooperazione, in particolare con l'industria e la società civile. L'Italia dovrebbe aumentare la capacità dei sistemi educativi di formare più specialisti Ict, sfruttando i finanziamenti della Pnrr".
Le reti in fibra necessarie a dare connettività gigabit, in Italia raggiungono il 54% delle abitazioni, rispetto al 73% europeo e contro il 100% degli obiettivi del Decennio digitale. Ben sopra la media Ue la copertura 5G che in Italia raggiunge il 93% delle case nello spettro armonizzato e l'80% nello spettro radio della banda 3,4-3,8 GHz. A livello Ue il 5G si ferma all'81% delle abitazioni (51% nelle zone rurali) e al 41% sui 3,4-3,8% GHz.
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