Prezzi del gas che continueranno a mantenersi elevati in Europa, la domanda di petrolio che continua ad aumentare, la crescita delle rinnovabili esponenziale su scala globale che incide ancora poco sulla generazione di elettricità. Sono alcuni dei dati del rapporto World Energy Review 2023 di Eni.
Il prezzo medio annuo del Brent nel 2022, indica il rapporto, è arrivato a 101,2 dollari al barile, superiore del 43% rispetto al 2021. In tale contesto, la domanda continua ad aumentare (+2,2 milioni di barili/giorno), arrivando a 100 Mb/g e recuperando quasi completamente la perdita legata alla pandemia (-0,7% rispetto al 2019). La produzione mondiale di petrolio aumenta di 4,3 Mb/g, con la crescita concentrata nei paesi del Golfo Opec per effetto del riassorbimento dei tagli del 2020. La capacità di raffinazione netta torna a crescere nel 2022 con l’entrata di nuovi progetti in Medio Oriente e Cina per un ammontare poco inferiore ai 2 Mb/g.
Per quanto riguarda il gas, l’Europa compensa l’ammanco di import via pipeline dalla Russia principalmente attraendo volumi addizionali di gas liquefatti, pagando prezzi più alti. La domanda mondiale di gas complessivamente nel 2022 si riduce di oltre l’1%, dopo il rimbalzo post pandemia nel 2021 (circa +5%), con dinamiche divergenti su scala globale: forte frenata in Europa, Russia e Asia, solo parzialmente compensata da crescita in Stati Uniti e Medio Oriente.
Le installazioni di rinnovabili sono in incremento esponenziale negli ultimi anni. Tuttavia, la quota di solare ed eolico copre poco più del 10% nel mix di generazione elettrica, a fronte dell’oltre 60% generato da fonti fossili.
I minerali critici giocano un ruolo fondamentale in alcune tecnologie chiave legate alla transizione. La maggior parte registra una significativa crescita in termini di produzione, riflettendo anche l’aumento della domanda. Il nichel e il litio segnano l’incremento maggiore (superiore al 20%).
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