Sviluppo di nuove tecnologie verdi e digitali, riqualificazione della forza lavoro e sostegno alle regioni più colpite dalla transizione nel settore auto. Sono questi i tre pilastri su cui dovrebbe fondarsi una strategia per l’automotive, secondo il parere adottato dal Comitato europeo delle Regioni.
Nelle loro raccomandazioni, contenute nel parere "Una transizione giusta e sostenibile per le regioni automobilistiche", i leader locali e regionali hanno affermato che occorre svincolare i fondi dall'attuale bilancio dell'Ue, in vigore fino al 2027, e garantire un sostegno specifico anche attraverso la politica di coesione dell'Ue e un eventuale successore del meccanismo di transizione giusta.
Il parere del CdR sostiene la transizione verso un'industria automobilistica neutrale dal punto di vista climatico, che è "essenziale se l'Ue vuole raggiungere i suoi obiettivi climatici", ma allo stesso tempo sottolinea che bisogna trarre le dovute conseguenze dal fatto che la transizione - l'Ue propone di eliminare gradualmente la vendita di autovetture e furgoni nuovi con motore a combustione entro il 2035 - avrà un impatto significativo sui sistemi automobilistici regionali e sui lavoratori del settore.
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