I rifiuti elettrici contengono minerali critici per un valore di 10 miliardi di dollari, un "tesoro" che si nasconde anche in oggetti di uso comune come giocattoli o sigarette elettroniche. E’ quanto emerge da un nuovo dataset dell'Unitar, l’Agenzia ONU per la formazione e la ricerca, commissionato dal Forum sui Rifiuti di Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche (Wee Forum), che presenta il calcolo delle quantità annuali di rifiuti elettronici "invisibili" in milioni di chilogrammi, in milioni di pezzi e in kg e pezzi pro capite.
Giocattoli, sigarette elettroniche e altri prodotti di uso comune hanno un insospettabile potenziale di minerali e metalli riciclati: rappresentano un sesto di tutti i rifiuti elettrici ed elettronici del mondo, ovvero 9 milioni di tonnellate all'anno. Più di un terzo (35%) di questi piccoli rifiuti rientra nella categoria dei giocattoli, che comprende ad esempio automobili telecomandate, bambole parlanti e robot.
Gli 844 milioni di dispositivi per il vaping scartati ogni anno equivalgono al peso di sei torri Eiffel, illustra il rapporto. Questi oggetti, che contengono litio o rame, invece di essere riciclati finiscono spesso nella spazzatura o a prendere polvere in casa, denuncia Magdalena Charytanowicz, direttore della comunicazione del Wee Forum. "Il rapporto prevede un aumento di sei volte della domanda di rame entro il 2030 nella sola Europa, in particolare nei settori delle energie rinnovabili, della mobilità elettrica e delle comunicazioni”, ricorda.
Le materie prime critiche si trovano anche in spazzolini da denti, rasoi elettrici, cuffie e cavi. "In Europa - afferma Charytanowicz - il 55% dei rifiuti elettrici ed elettronici viene riciclato, mentre a livello mondiale solo il 17,4%".
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