"Siamo preoccupati per qualsiasi potenziale seguito alle continue richieste da parte delle grandi società di telecomunicazioni di ridurre la concorrenza e introdurre una regolamentazione che imponga obblighi di pagamento o negoziazione da parte dei fornitori di contenuti e applicazioni", tra cui le Big Tech. Lo scrivono in una nota congiunta le maggiori associazioni europee di video on demand (Vod) in vista della discussione sul futuro delle tlc al Consiglio informale del 23 e 24 ottobre.
Le organizzazioni - tra le quali l'Associazione dei servizi di televisione commerciale e video on demand in Europa (Act), l'Associazione spagnola di video on demand (Aevod), Musica digitale europea (Dme), Diritti digitali europei (EDRi), insieme ai consumatori Ue (Beuc) - riconoscono "l'importanza di sviluppare un'infrastruttura di rete resiliente in grado di fornire connettività di alta qualità, economica e accessibile, necessaria per distribuire i contenuti in modo efficiente ai consumatori, compresi quelli più vulnerabili", ma evidenziano le proprie preoccupazioni "a seguito dell'annuncio da parte del commissario Thierry Breton di una potenziale nuova misura legislativa, un Digital Networks Act".
"Invitiamo i decisori politici Ue a respingere l'intervento normativo nel mercato delle tlc, che si tradurrebbe in misure che impongano un obbligo di pagamento diretto o indiretto". Una misura di questo tipo, avvertono le piattaforme Vod, "avrebbe conseguenze negative di ampia portata sul benessere dei consumatori, sulla neutralità della rete, sulla concorrenza, sugli investimenti nella cultura e, più in generale, sulla resilienza dell'ecosistema Internet".
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