Con il testo adottato per incentivare le tecnologie critiche, la commissione Industria del Parlamento europeo “ha indebolito la forza del Net Zero Industry Act”. E’ il commento del Wwf sulla tappa più recente nell’iter legislativo del regolamento sull'industria "net-zero". Secondo l’associazione il rapporto passato in commissione “apre la legislazione a troppe tecnologie e consente progetti nelle aree Natura 2000” con il rischio di compromettere “l'obiettivo principale del regolamento", e cioè “il raggiungimento degli obiettivi climatici per il 2030, e di sprecare il denaro dei contribuenti per tecnologie non dimostrate”.
Invece di concentrarsi sulle tecnologie da sviluppare entro il 2030, l’Europarlamento “sta ampliando l'elenco delle tecnologie per includere potenzialmente tecnologie non provate come la fusione nucleare, che potrebbero richiedere decenni prima di essere disponibili”, si legge in una nota del Wwf Europa.
Questo comporta "distogliere il denaro dei contribuenti dalle tecnologie verdi di cui abbiamo bisogno per decarbonizzare la nostra industria. Il 2030 è alle porte; l'Ue dovrebbe investire in tecnologie verdi veramente pulite e in grado di garantire una rapida decarbonizzazione, come la produzione di pannelli solari e le turbine eoliche, mentre l'idrogeno rinnovabile e le tecnologie di cattura e stoccaggio del carbonio (CCS) dovrebbero essere utilizzate solo per le emissioni inevitabili in settori mirati”.
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