Il gigante danese degli impianti eolici Orsted, di proprietà a statale a maggioranza, ha rinunciato alla costruzione di due mega-parchi eolici a largo delle coste del New Jersey. La decisione ha avuto ripercussioni in Borsa, con il titolo che ha perso il 26% in un giorno. Nell’ultimo anno le azioni Orsted si sono deprezzate del 60%. Solo la rinuncia ai due progetti Usa è costata a Orsted 4 miliardi di svalutazione.
Alle difficoltà generali che il settore eolico offshore sta affrontando in questa fase, si aggiungono quelle del “sistema” Usa, che non sono state risolte dall’Inflation Reduction Act. Un’analisi del Financial Times mette in evidenza problemi come la lentezza del processo autorizzativo, una industria Usa dei componenti ancora non matura e tipologie di contratti che “non tutelano gli investitori dall’inflazione”.
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