A cinque anni dalla sua adozione, l'Impegno globale sulla plastica ha dimostrato che "è possibile" compiere progressi significativi per affrontare i rifiuti e l'inquinamento da plastica, ma i risultati non sono sufficienti e "il mondo rimane significativamente fuori strada" rispetto agli obiettivi dell'Impegno. Sono le conclusioni di un rapporto della Ellen MacArthur Foundation, che nel 2018 ha lanciato l’idea del New Plastics Economy Global Commitment insieme all’Unep.
L’iniziativa, volontaria, ha avuto successo dal punto di vista della mobilitazione, con oltre 1000 organizzazioni e operatori economici aderenti. Ma i cinque obiettivi che i membri del Global Commitment si erano dati al 2025 probabilmente non saranno raggiunti, fatta eccezione – forse – per le imprese più grandi e competitive. L’uso di plastica vergine tra gli aderenti all’iniziativa è diminuito in media dello 0,1% (il target 2025 è il 18%), sul riuso non si registrano progressi, sull’eliminazione degli imballaggi non necessari siamo tra il 30 e il 40% (target 100%), e così via.
“Anche se non tutti gli obiettivi saranno raggiunti sono stati compiuti progressi significativi – si legge nel rapporto – ma la comunità globale è ancora lontana dal perseguire l'obiettivo di eliminare i rifiuti e l’inquinamento da plastica”. Per questo serve più che mai uno “strumento internazionale giuridicamente vincolante” che si basi “preziose lezioni apprese lungo il percorso” del Global Commitment.
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