“La percezione che al momento gli schemi volontari di rimozione della CO2 non siano attraenti per le imprese è un punto valido, ma i nuovi certificati Ue creeranno un quadro che incentiverà gli investimenti”. Così il coordinatore ambiente Ppe Peter Liese (Cdu, Germania) parlando del regolamento che arriverà in plenaria di Strasburgo nella settimana tra il 20 e il 24 novembre.
“Il certificato Ue e i nuovi limiti per le imprese su dichiarazioni tipo ‘carbon neutral’ le spingeranno a investire in schemi di rimozione del carbonio, soprattutto in agricoltura”, è la convinzione di Liese. Per il quale, però, il passo successivo alla creazione di un quadro affidabile per questo tipo di schemi volontari è l’inclusione nell’Ets. “Includere il carbon farming nel mercato delle quote di emissione sarebbe un incentivo ancora più grande – spiega l’eurodeputato tedesco – non ho trovato una maggioranza per farlo nell’ambito dell’ultima riforma del sistema, perché per altri i sistemi vanno separati, ma la Commissione dovrà dire la sua in un rapporto e allora ne discuteremo”.
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