Requisiti per gli importatori, rilevamento e riparazione delle perdite, limiti allo sfiato (venting) e alla combustione in torcia (flaring), estensione al settore petrolchimico. Sono questi alcuni degli elementi chiave su cui i negoziatori Ue tenteranno di raggiungere un accordo nell’ultimo trilogo sul regolamento Ue per ridurre le emissioni di metano, in programma martedì 14 novembre, con inizio alle 19. Il provvedimento è parte del pacchetto gas presentato alla fine del 2021 ed è stato a lungo esaminato dagli Stati membri.
Secondo il testo presentato dalla presidenza spagnola prima dell'ultimo "trilogo", che ANSA ha potuto consultare, ci sono ancora almeno sette elementi controversi sul tavolo. Tra questi sono la mancanza di chiarezza sulla retroattività dei requisiti degli importatori, chiamati a controllare che i fornitori rispettino il regolamento, e la soglia per il rilevamento e la riparazione delle perdite. Anche i nodi sulle scadenze e la periodicità dei controlli, come anche i limiti di rilevamento, vanno ancora affrontati. Altri temi su cui non c'è accordo sono le tecnologie che dovrebbero essere utilizzate per rilevare le perdite in contesti difficili come le installazioni sottomarine. Resta inoltre da trovare un accordo anche sulla fissazione delle condizioni cui derogare, per ragioni di sicurezza, ai divieti proposti di venting e flaring.
“Alcuni requisiti si basano su tecnologie che non esistono – è la critica di Iogp Europa, l’associazione industriale dei produttori di gas e petrolio – altri criteri sono del tutto sproporzionati, come le soglie che impongono alle aziende di inviare squadre per riparare perdite da 0,15 g/h e 1 g/h, che sono pari a 1/100 e 1/14 di una media di emissioni di metano di mucca da latte europea”. “Ribadiamo il nostro sostegno a una regolamentazione del metano dell'Ue che sia proporzionata, attuabile ed efficiente e che possa ispirare una legislazione simile in altre regioni e paesi, e questo ha ancora più valore prima della Cop28”, conclude l'organizzazione.
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