Un piano per le reti elettriche e grandi progetti con i quali trasformare in realtà la decarbonizzazione del settore gas. E' la nuova mossa della Commissione europea per rafforzare la seconda fase del Green Deal, con meno target a lungo termine e più azioni concrete nell'immediato. D'altro canto il contesto in cui concretizzare la transizione energetica è totalmente cambiato rispetto al 2022. Di questo c'è consapevolezza a Bruxelles, che ha proposto anche di prorogare per un anno le misure di emergenza, come il price-cap sul gas.
Per toccare con mano la svolta basta leggere la lista dei progetti di interesse comune, i Pic, che include 85 iniziative per reti elettriche intelligenti e le connessioni transfrontaliere, 14 per il trasporto della CO2 (erano 6 nella lista precedente) e, per la prima volta, 65 proposte su elettrolizzatori e idrogeno. Nel primo gruppo, quello delle interconnessioni elettriche, c'è Elmed, che attraverso l'Italia collegherà l'Europa e il Nord Africa, con Terna e Steg capofila. Negli altri due gruppi troviamo i progetti 'SoutH2 Corridor' e 'Callisto Mediterranean CO2 Network' con Snam tra i partner operativi e l'Italia sempre al centro della scena. Callisto comprende anche il progetto di cattura e stoccaggio della CO2 di Ravenna, in joint venture con Eni.
"La Commissione presenterà nei primi mesi del prossimo anno una strategia che tra le altre cose includerà un meccanismo di coordinamento per pianificare infrastrutture per il trasporto della CO2" in Europa, ha annunciato la Commissaria all'energia, Kadri Simson, presentando l'elenco dei progetti di interesse comune e di interesse reciproco sulle infrastrutture energetiche. "I progetti sull'idrogeno e gli elettrolizzatori sono un'importante aggiunta nella lista - ha sottolineato - perché permetteranno di decarbonizzare l'industria e di restare in Europa".
La lista è solo un "pezzo" della rivoluzione delle reti che l'Ue vuole far partire. Il quadro normativo per l'elettricità, dalle nuove regole per rinnovabili ed efficienza alla riforma dell'assetto del mercato, è pronto. Per far fronte a un consumo di elettricità che aumenterà di circa il 60% da qui al 2030, la Commissione Ue propone un piano in sette aree di intervento, che prevede di rafforzare gli strumenti di finanziamento pubblici e privati delle infrastrutture di rete.
Tra le iniziative anche un patto con i cittadini, misure a sostegno dell'anticipo degli investimenti e dell'integrazione della produzione 'dal basso' delle comunità energetiche, digitalizzazione, snellimento del sistema delle autorizzazioni, una maggiore attenzione delle politiche (e dei fondi) regionali all'aggiornamento delle reti di distribuzione a livello locale, e piani a lungo termine per la connessione dell'eolico in mare e sulla terra ferma.
Anche per il gas il quadro comincia a farsi più chiaro. Le istituzioni Ue hanno raggiunto l'accordo su una parte del pacchetto per la decarbonizzazione del settore, per facilitare l'immissione in rete di gas rinnovabili e a basse emissioni di carbonio, compreso l'idrogeno. Le Ong sono molto critiche perché l'accordo permetterebbe che "la gestione di gran parte delle future infrastrutture europee per l'idrogeno sia lasciata nelle mani dell'industria del gas", stigmatizza Greenpeace Europa. Reazioni simili arriveranno anche sulla lista dei Pic, che ora dovrà passare l'esame di Europarlamento e Consiglio.
"La riconversione dell'infrastruttura del gas è l'opzione più economica per la decarbonizzazione del settore", ci spiega un funzionario Ue, è un'impresa così grande che "un minimo di continuità è inevitabile". Ma, assicura, "stiamo adottando molte salvaguardie normative per garantire una vera transizione verso l'energia pulita".
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