Con gli accordi sulla nuova direttiva per l’efficienza degli edifici e sulle ultime regole per la decarbonizzazione del settore gas, arrivati nei giorni scorsi, l’Ue ha portato a termine il processo legislativo sul pacchetto Fit for 55, l’insieme di regolamenti e direttive per onorare l’impegno a ridurre le emissioni del 55% entro il 2030 rispetto ai livelli del 1990.
Presentato in due parti nel 2021, il pacchetto si compone di molte iniziative, dalla riforma dell’Ets alle rinnovabili, dall’efficienza energetica a quella degli edifici. Riguardo quest’ultimo punto, che ha visto scatenarsi un acceso dibattito in Italia e, più di recente, in Germania, ogni Stato membro adotterà una propria traiettoria nazionale per ridurre il consumo medio di energia primaria degli edifici residenziali del 16% entro il 2030 e del 20-22% entro il 2035, consentendo una flessibilità sufficiente per tenere conto delle circostanze nazionali. I Paesi sono liberi di scegliere quali edifici prendere in considerazione e quali misure adottare. Le misure nazionali dovranno garantire che almeno il 55% della riduzione del consumo medio di energia primaria sia ottenuto attraverso la ristrutturazione degli edifici con le peggiori prestazioni.
Per quanto riguarda il patrimonio edilizio non residenziale, le norme riviste prevedono un miglioramento graduale attraverso standard minimi di prestazione energetica. Ciò comporterà la ristrutturazione del 16% degli edifici con le peggiori prestazioni entro il 2030 e del 26% degli edifici con le peggiori prestazioni entro il 2033. Gli Stati membri avranno la possibilità di esentare da questi obblighi alcune categorie di edifici residenziali e non residenziali, tra cui gli edifici storici o le case vacanza.
Inoltre, gli incentivi per l'installazione di caldaie autonome alimentate da combustibili fossili non saranno più consentiti a partire dal 1° gennaio 2025. Gli Stati membri dovranno inoltre definire misure specifiche per l'eliminazione graduale dei combustibili fossili, con l'obiettivo di eliminare completamente le caldaie alimentate da combustibili fossili entro il 2040.
Nell’ambito del negoziato per il pacchetto per la decarbonizzazione del settore gas, le istituzioni Ue hanno raggiunto un accordo per prolungare il meccanismo di aggregazione della domanda di gas adottato durante la crisi energetica con acquisti comuni, ma la partecipazione sarà volontaria. Il regolamento contiene disposizioni che consentono agli Stati membri di adottare restrizioni alla fornitura di gas naturale, compreso il Gnl, dalla Russia o dalla Bielorussia. Uno dei punti più difficili dell'accordo è stata la creazione di una nuova entità di gestione Ue nel settore dell'idrogeno. L'accordo prevede un'entità separata, la Ennoh, con la possibilità entro 5 anni di integrarla con gli attuali organismi di gestione, la Rete europea dei gestori dei sistemi di trasmissione del gas (Entsog) e la Rete europea dei gestori dei sistemi di trasmissione dell'elettricità (Entsoe).
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