Aumentare la flessibilità della domanda passa da una necessaria, più intensa, collaborazione tra gli Stati Ue. E’ la raccomandazione principale dell’Agenzia per la cooperazione dei regolatori nazionali dell’energia (Acer), nel suo rapporto sulle barriere alla flessibilità del sistema elettrico che frenano il contributo dei consumatori e di altre fonti piccole e distribuite come pannelli solari o batterie (cosiddetta “risposta alla domanda”) alla produzione di energia.
In un sistema elettrico sempre più centrato sulle rinnovabili e caratterizzato da una crescente fluttuazione dell'offerta, la sfida della risposta alla domanda consiste nello spostare l'energia quando serve e dove serve. La necessità di coordinare sforzi è quindi essenziale.
Il rapporto Acer passa in rassegna gli ostacoli allo sviluppo di questo tipo di risorsa, come difficoltà di accesso ai mercati, mancanza di norme nazionali, tariffazione dell'elettricità non adeguata, e comprende 9 raccomandazioni generali. Si va dalla trasposizione urgente della Direttiva Elettricià del 2019 (doveva essere recepita nel 2020) fino a indicazioni più generali, come la necessità di intensificare la collaborazione per sbloccare la flessibilità e migliorare la sicurezza dell'approvvigionamento, sostenendo al contempo gli obiettivi a lungo termine di neutralità climatica.
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