Doveva arrivare a inizio 2024, ma nei calendari della Commissione europea non c’è traccia del Piano per incentivare l'adozione delle pompe di calore. Per l’industria di settore, la Commissione europea lo “ha rinviato a dopo le elezioni europee”. “La decisione arriva nonostante le ripetute assicurazioni della Commissione che il Piano d'azione sarebbe uscito all'inizio del 2024, non appena fosse stata finalizzata la direttiva sulla prestazione energetica degli edifici”, si legge in una nota dell’Ehpa, l’Associazione europea pompe di calore. Una decisione che arriva “a sorpresa negli ultimi giorni lavorativi di un anno in cui le vendite sono in calo e il settore chiede un forte sostegno politico sotto forma di obiettivi ambiziosi e un piano d'azione completo”, conclude la nota.
“Il quadro energetico aggiornato dell'Ue, in particolare le revisioni recentemente adottate delle direttive rinnovabili, efficienza e per le prestazioni degli edifici fornisce forti segnali politici per le soluzioni di riscaldamento pulite, tra cui il teleriscaldamento efficiente e le pompe di calore, e stabilisce il percorso per la graduale eliminazione delle caldaie alimentate da combustibili fossili”, risponde un portavoce della Commissione. Che conferma come il piano non sia imminente. “I lavori preparatori per un Piano d'azione per le pompe di calore sono in corso, dopo un intenso coinvolgimento delle parti interessate che ha avuto luogo per tutto il 2023. In questa fase non possiamo fornire una data precisa per la presentazione del Piano d'azione”.
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