Nuovo punto a favore di Intel nella lunga saga giudiziaria con la Commissione europea sull'annullamento della maxi-multa da 1,06 miliardi di euro inflitta dall'Antitrust Ue al colosso dei chip statunitense. Dopo la vittoria di Intel davanti alla Corte di giustizia Ue nel gennaio 2022, l'avvocato generale Laila Medina - interpellata nell'ambito di un riesame del caso - ha affermato che i giudici dovrebbero respingere il ricorso presentato da Bruxelles contro l'annullamento della sanzione.
La disputa risale al maggio 2009, quando l'Antitrust Ue decise di comminare la maxi-multa a Intel per aver abusato della sua posizione dominante sul mercato mondiale dei processori tra il 2002 e il 2007, ostacolando la sua allora principale rivale Advanced Micro Devices (Amd) concedendo sconti ai produttori di computer Dell, Hewlett-Packard e Lenovo. Dopo una prima bocciatura in primo grado del ricorso presentato dalla casa di chip statunitense, nel 2022 la Corte di giustizia Ue aveva annullato la multa per errori procedurali, spingendo l'Antitrust Ue a impugnare la decisione.
I giudici hanno chiesto all'avvocato generale Medina di esprimersi su due dei sei punti del ricorso. Nel suo parere non vincolante, l'avvocato ritiene che "la Corte dovrebbe confermare che la Commissione ha commesso un errore nell'applicare il test Aec", che valuta in che misura i rivali possano competere nonostante gli sconti offerti dall'azienda dominante "nei confronti di Hp e Lenovo". Il pronunciamento dei giudici di Lussemburgo è ora atteso nei prossimi mesi.
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