Un'azione urgente e decisiva a livello dell'Ue per la resilienza idrica "attraverso soluzioni innovative, finanziamenti sostanziali e approcci collaborativi". A chiederlo sono 21 capitali dell'Ue, compresa Roma, che hanno indirizzato il 17 luglio una lettera al vicepresidente della Commissione europea in capo al Green Deal, Maros Sefcovic, e al commissario europeo per l'azione per il clima, Wopke Hoekstra, definendo l'acqua come una risorsa vitale e strategica sempre più sotto pressione in Europa.
"E' una sfida comune, è necessaria un'azione concreta per rafforzare la sicurezza idrica", che dovrebbe essere messa in cima all'agenda politica dell'Ue per i prossimi cinque anni, sottolineano i governi. Oltre al ministro per l'Ambiente e la sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin, la richiesta - promossa dal Portogallo - è stata sostenuta dai ministri di Austria, Belgio, Bulgaria, Croazia, Cipro, Danimarca, Estonia, Francia, Germania, Grecia, Lituania, Lussemburgo, Malta, Paesi Bassi, Polonia, Romania, Slovacchia, Slovenia, Spagna.
La lettera ricorda che secondo l’Agenzia europea dell’ambiente, ogni anno soffrono circa il 20% del territorio europeo e il 30% degli europei. Le conseguenze economiche sono stimate attualmente in 9 miliardi di euro all'anno, ma il costo potrebbe raggiungere i 65 miliardi di euro all'anno. Senza dimenticare le inondazioni, il costo della sola componente "attenuazione del rischio" ammonta ad "almeno 14 miliardi di euro", insistono i ventuno Stati membri.
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