Valutare se gli aiuti pubblici che il Belgio intende concedere per l'estensione della durata di vita di due reattori nucleari siano o meno in linea con le regole Ue sugli aiuti di Stato. La Commissione europea ha avviato il 22 luglio un'indagine sul sostegno pubblico annunciato dal governo belga, in partenariato con Engie, per l'estensione del ciclo di vita di due reattori (Doel 4 e Tihange 3) con una capacità complessiva di 2 GW, di proprietà congiunta di Electrabel, una controllata di Engie S.A., con una quota dell'89,8%, e di Luminus, una controllata di Edf, con una quota del 10,2%.
L'estensione del ciclo di vita dei reattori è parte della strategia di sicurezza energetica del Belgio: inizialmente il Paese aveva fissato la chiusura degli impianti dal 2025, ma con l'inizio della guerra di Russia in Ucraina e la crisi energetica, ha deciso di estenderne la durata per altri dieci anni, fino al 2035.
L'esecutivo Ue precisa in una nota che "sebbene la misura belga appaia giustificata", in questa fase dubita "della sua compatibilità con le norme dell'Ue in materia di aiuti di Stato e ha pertanto deciso di avviare un'indagine approfondita". In particolare, valuterà la compatibilità del prestito di 580 milioni di euro e l'impatto della misura sul mercato.
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