Chiarimenti sull'obbligo per i fabbricanti e i venditori di riparare i beni e per i consumatori a prolungare il ciclo di vita di un prodotto attraverso la sua riparazione piuttosto che la sostituzione, riducendo così i rifiuti.
Dal 30 luglio sono in vigore le nuove norme dell’Ue sul cosiddetto ‘diritto alla riparazione’, la direttiva con cui l'Unione europea intende "trasformere il nostro modo di consumare rendendo più facile per tutti riparare i propri beni, invece di sostituirli automaticamente”, come precisato via X dal commissario europeo alla Giustizia, Didier Reynders. Le capitali dovranno recepirla nelle normative nazionali e applicarla a partire dal 31 luglio 2026.
I produttori di alcune tipologie di prodotti coperti dalla normativa, come frigoriferi o smartphone, dovranno riparare tali prodotti entro un lasso di tempo ragionevole e a un prezzo ragionevole e saranno inoltre obbligati a fornire l'accesso a pezzi di ricambio a prezzi ragionevoli. I produttori sono tenuti a rendere disponibili ai consumatori informazioni sui loro servizi di riparazione in modo facilmente accessibile, ad esempio attraverso il loro sito web.
A partire dal 2027 dovrebbe essere operativa una piattaforma online europea per le riparazioni, gestita tra Bruxelles e capitali, che sarà istituita come estensione del portale Your Europe. Le norme garantiscono ai consumatori un anno extra di garanzia legale se scelgono di riparare il prodotto anziché sostituirlo ai sensi della garanzia legale.
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