Bruxelles prepara il terreno per lanciare in autunno la seconda asta per finanziare progetti di idrogeno rinnovabile nel quadro della Banca europea per l'idrogeno. E rispetto alla prima, questa seconda asta dovrebbe includere criteri non basati sul prezzo.
"Questo mese proporremo le regole per la prossima asta europea di sostegno ai progetti sull'idrogeno: mentre la prima asta ha dimostrato che gli elettrolizzatori europei hanno una buona presenza (sul mercato, ndr), la Cina offre ora un eccesso di forniture a un costo mediamente inferiore", ha sottolineato il commissario europeo per l'azione per il clima, Wopke Hoekstra, intervenendo all'inaugurazione dell'anno accademico 2024-2025 dell'Università tecnologica di Eindhoven il 2 settembre.
Il commissario olandese ha quindi assicurato "che la prossima asta sarà diversa: avremo criteri espliciti per costruire filiere europee di elettrolizzatori. E se la sicurezza informatica e la sicurezza europea non possono essere garantite, se i dati delle nostre persone, nelle nostre aziende non possono essere garantiti, le aziende non potranno ottenere supporto", ha messo in guardia. Nel lungo discorso ha inoltre sottolineato che sarebbe "ingenuo negare che l'Europa ha un 'problema Cina'" dal punto di vista della concorrenza.
Stando a quanto riferito finora dalla Commissione europea, la seconda asta avrà un budget di 1,2 miliardi di euro per sostenere i progetti di produzione di idrogeno verde. La prima è stata lanciata a novembre con un budget di 800 milioni, che ha coperto circa 720 milioni di euro per 7 sette progetti dentro l’Ue (nessuno dei quali ha coinvolto l’Italia). Nel complesso la Banca europea dell’idrogeno dovrebbe mettere a disposizione tre miliardi di euro per le aste. Dunque, un miliardo di euro rimanente dovrebbe essere destinato a una terza asta che Bruxelles vuole lanciare sul mercato internazionale per le importazioni di idrogeno, che però non arriverà prima dell'inizio del 2025.
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