Aprire o non aprire la Banca europea dell'idrogeno all'idrogeno a basse emissioni di carbonio, compreso quello nucleare. "La decisione spetta alla prossima Commissione europea”, ha messo in chiaro la commissaria europea per l’Energia, Kadri Simson, intervenendo il 16 ottobre al Consiglio Ue Energia di Lussemburgo in una sessione pubblica promossa dalla Francia per includere l'idrogeno da nucleare nelle future aste della Banca europea dell'idrogeno.
Simson ha ricordato che sulla questione il futuro esecutivo dovrà fare una serie di “considerazioni sul calcolo dei problemi di approvvigionamento sollevati dalla catena di combustibili a basso contenuto fossile, e sulla necessità di garantire condizioni di parità tra le tecnologie dell'idrogeno con diversi costi di produzione. "Sono fiduciosa che la prossima commissione esaminerà attentamente il merito di tale questione”, ha dichiarato. Nei giorni scorsi Bruxelles ha lanciato una consultazione sull'atto delegato per la definizione di idrogeno a basse emissioni di carbonio che potrebbe aiutare la battaglia della Francia, ma non ci sarà tempo materiale perché entri in vigore prima dell'apertura della seconda asta da 1,2 miliardi di euro, che si aprirà il prossimo 3 dicembre.
L'iniziativa francese è stata sostenuta da Bulgaria, Croazia, Repubblica Ceca, Finlandia, Romania, Slovacchia e Slovenia. Se la Commissione europea rimane attendista e lascia la decisione nelle mani del prossimo esecutivo, Berlino non sembra intenzionata a retrocedere di un passo. "La Germania rispetta pienamente il fatto che a scegliere il mix energetico siano gli Stati membri, riconosciamo che la decarbonizzazione dell’economia europea si baserà su strategie diverse. Tuttavia, le aste e i finanziamenti europei devono concentrarsi sulle priorità e sui risultati della valutazione d'impatto della Commissione per il 2040”, ha messo in chiaro il segretario di Stato tedesco agli Affari economici, Sven Giegold.
L'Italia si è detta invece in sostanza "favorevole all'idea di aprire gli schemi della Banca Ue dell'idrogeno anche all'idrogeno a basse emissioni 'low carbon', a condizione che questi incentivi vengano riconosciuti in maniera diversa alle varie tecnologie". Lo ha chiarito il rappresentante permanente aggiunto, Stefano Verrecchia, intervenendo al Consiglio Ue Energia nella sessione pubblica promossa dalla Francia per includere l'idrogeno da nucleare nelle future aste della Banca europea dell'idrogeno. "L'Italia ritiene che l'idrogeno a basse emissioni di carbonio può essere funzionale alla transizione energetica dell'Unione nel breve periodo e medio periodo", ha aggiunto. "In generale siamo favorevoli alla neutralità tecnologica, dunque alla non discriminazione tra tecnologie che consentono di raggiungere gli obiettivi di riduzione delle emissioni", ha concluso Verrecchia.
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